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Editoriale redatto da giornalisti iscritti al Registro FIG e accreditati presso il Consiglio di Stato del Canton Ticino.

Consiglio federale: no allo stop anticipato delle vendite dei veicoli a benzina e diesel

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Il Consiglio federale ha adottato il rapporto in adempimento al postulato «Trasporti a zero emissioni fossili entro il 2050» che contiene una panoramica delle attuali basi legali e degli ostacoli per passare a un sistema di trasporto a zero emissioni fossili. Il documento prende in esame varie opzioni per quanto riguarda i diritti fondamentali, la compatibilità con la Costituzione federale e gli obblighi internazionali, considera l’introduzione di un diritto all’infrastruttura di ricarica per gli inquilini e i comproprietari per piani e presenta delle alternative.

Il rapporto raccomanda di rinunciare a misure premature e non coordinate con la politica dell’UE, come lo «stop alle immatricolazioni» o lo «stop alle vendite», e di passare invece a trasporti senza combustibili fossili entro il 2050 in modo graduale e analogo alle misure previste dall’UE. La Svizzera dovrebbe attuare il passaggio a un sistema di trasporto a zero emissioni fossili di pari passo con l’UE e con le stesse misure, vale a dire l’inasprimento dei valori obiettivo di CO2.

Il rapporto sottolinea che le norme sulle emissioni di CO2 per i nuovi veicoli in Svizzera vanno mantenute e adattate come nell’UE. L’attuale obiettivo dell’UE per il 2025 e quelli proposti dalla Commissione europea nel pacchetto «Fit for 55» a partire dal 2030 dovrebbero essere attuati conformemente al messaggio del 16 settembre 2022 concernente la revisione della legge sul CO2. Inoltre, è prevista l’introduzione di valori obiettivo per i veicoli pesanti. Gli obiettivi dell’UE per il periodo dal 2035 saranno adottati in una fase successiva.

Il rapporto evidenzia che un diritto all’installazione o alla tolleranza dell’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere sancito nel codice delle obbligazioni per gli inquilini e nel codice civile per i comproprietari per piani. Tuttavia, ciò potrebbe essere in contrasto con la garanzia della proprietà, sancita nella Costituzione, e la libertà economica e contrattuale. In alternativa, i Cantoni possono attuare autonomamente programmi di sostegno o emanare regolamenti per creare i presupposti costruttivi e dotare edifici e parcheggi di infrastrutture di ricarica in base allo stato della tecnica.

La Confederazione sostiene i veicoli elettrici e le necessarie infrastrutture di ricarica con la roadmap mobilità elettrica 2025. Inoltre, la revisione della legge sul CO2, pendente in Parlamento, prevede un sostegno finanziario per le infrastrutture di ricarica da parte della Confederazione.

Il Consiglio federale ha deciso di non adottare provvedimenti prematuri concernenti le normative per i veicoli se non sono in linea con la politica dell’UE, come ad esempio lo «stop alle immatricolazioni» o lo «stop alle vendite». Queste misure potrebbero infatti essere in contrasto con gli obblighi internazionali della Svizzera e, a seconda dei loro contenuti, problematici anche sul piano costituzionale.

Il rapporto ha esaminato varie opzioni per quanto riguarda i diritti fondamentali, la compatibilità con la Costituzione federale e gli obblighi internazionali. Il documento ha sottolineato che la Svizzera dovrebbe attuare il passaggio a un sistema di trasporto a zero emissioni fossili di pari passo con l’UE e con le stesse misure.

Il rapporto ha anche evidenziato che un diritto all’installazione o alla tolleranza dell’infrastruttura di ricarica dovrebbe essere sancito nel codice delle obbligazioni per gli inquilini e nel codice civile per i comproprietari per piani. Tuttavia, ciò potrebbe essere in contrasto con la garanzia della proprietà, sancita nella Costituzione, e la libertà economica e contrattuale.

Il rapporto ha suggerito che i Cantoni possono attuare autonomamente programmi di sostegno o emanare regolamenti per creare i presupposti costruttivi e dotare edifici e parcheggi di infrastrutture di ricarica in base allo stato della tecnica.

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