Interrogazione 107.23
Constatiamo che purtroppo non è ancora stata data risposta alla nostra interrogazione 78.23 “Povertà – Il Ticino cosa fa per arginarla”, nonostante i dati per abbozzare una risposta siano noti.
È infatti di qualche settimana la pubblicazione sul sito del Cantone del “Report trimestrale gennaio – marzo 2023” sul sostegno sociale in Ticino.
Nell’interrogazione 78.23 chiedevamo:
Qual è l’evoluzione delle richieste di assistenza nei primi mesi del 2023?
Un’interrogazione partita dalla preoccupazione data dai campanelli d’allarme suonati dai comuni polo e da associazioni benefiche come Caritas o il Tavolino magico.
Purtroppo, guardando i dati ufficiali, le nostre preoccupazioni hanno trovato conferma in maniera
maggiore di quello che sospettavamo.
Infatti, l’aumento delle richieste di sostegno sociale, pur in presenza di una leggera diminuzione su
base annua nel numero di individui e unità di riferimento che ricevono effettivamente sostegno, è
stato dell’11%.
Ancora maggiore è stato l’incremento delle domande accettate (+30%), a fronte oltretutto di una diminuzione dell’11% delle domande chiuse.
È una chiara tendenza all’impoverimento dei nuclei famigliari, che speriamo non si confermi nei prossimi mesi.
Ci permettiamo di porre al Consiglio di Stato le seguenti domande in aggiunta a quelle poste con
’interrogazione 78.23:
- Quali misure immediate intende intraprendere per rispondere a questo crescente bisogno di sostegno sociale?
- Si sta facendo tutto il possibile per assicurare che le richieste di sostegno sociale siano trattate in maniera tempestiva ed efficace?
- Quali strategie di prevenzione si stanno implementando per invertire questa tendenza preoccupante, oltre ai video di sensibilizzazione rivolti a famiglie e giovani?
- Dalle statistiche ufficiali è scomparso il numero di minorenni in assistenza? Come mai? Quanti sono?
- Per quanto riguarda la lotta contro l’indebitamento che strategia viene applicata per controllare che questi strumenti preventivi raggiungano le persone più a rischio prima che le loro situazioni economiche diventino disperate?
- Ci sembra notevolmente diminuito (-80% dalle nostre stime rispetto al 2020) anche il numero di persone con contratto di inserimento professionale, che di fatto è la misura principe per affrancare i nuclei famigliari dall’assistenza. Ce lo può confermare? A cosa è dovuto? Reticenza dei datori di lavoro o difficoltà organizzative interne?
Infine, siamo preoccupati anche per la situazione di povertà in cui versa la popolazione anziana, che non beneficia di Prestazioni Complementari pur avendone diritto o che pur chiedendole deve attendere tempi troppo lunghi per l’evasione della pratica.
Ci permettiamo quindi di porre al Consiglio di Stato queste ulteriori domande: - Quanto tempo viene impiegato in media per l’evasione di una pratica di richiesta di Prestazioni
Complementari? - Quante sono le persone a beneficio dell’AVS in assistenza?
Per il Gruppo PS, GISO e FA
Ivo Durisch e Lisa Boscolo